Vincenzo De Marco e Stefano Via: l’importanza dell'elemento umano nel Private Banking
L’intervista a La Libertà
Banca Patrimoni Sella ha proseguito nel ragionamento sui temi dell’evoluzione del Private Banking con il quotidiano La Libertà, già articolato in passaggi precedenti, con un focus relativo al crescente impatto dell’Intelligenza Artificiale sul settore finanziario, interrogando in materia Vincenzo De Marco, Direttore Commerciale e Stefano Via, Capo Area dell'Emilia Romagna, Triveneto (incluso Friuli Venezia Giulia), Toscana e Marche.
Di seguito il testo dell’articolo.
Il tema
Mentre il tema dell'Intelligenza Artificiale è sempre più vivo nel dibattito pubblico a livello globale, sono più in generale gli investimenti digitali l’elemento prioritario per la crescita dell’economia e la loro tendenza positiva si protrarrà ulteriormente proprio per supportare quelle tecnologie che trasformano i modelli di business. Un'evenienza fotografata dai numeri, se è vero che Statista, una delle principali piattaforme di raccolta dati globale, prevede che il valore totale delle transazioni nel mercato degli investimenti digitali raggiungerà quest’anno i 3,22 trilioni di dollari e che il valore totale delle transazioni mostrerà un tasso di crescita annuale (CAGR 2023-2027) del 13,11%, con un importo totale previsto di 5,27 trilioni di dollari entro il 2027.
I trend tecnologici e digitali stanno cambiando il nostro mondo più rapidamente di quanto molti non si aspettino, con un impatto in tanti settori di business, in primis quello finanziario. Se è indubbia l’utilità della tecnologia nel supportare i processi decisionali, è vero che la responsabilità ultima delle decisioni non può essere rimessa a un processo automatico, per quanto sofisticato possa essere. Lo ha sottolineato Giuseppe Siani, Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Banca d'Italia, in occasione del recente Banking Insight 2023, che ha aggiunto: “Nessuna tecnologia, seppur potente, può sostituirsi alle valutazioni dell’imprenditore e del supervisore. In questo senso, l’intelligenza artificiale non deve guidare, non deve sostituirsi ai decisori finali, ma deve supportare al meglio i processi decisionali."
Una prospettiva di innovazione a dimensione d'uomo
Una valutazione che tiene conto della complessità dell'argomento. Accanto agli innegabili vantaggi in termini di velocizzazione delle attività e dell'aumento esponenziale della capacità di elaborare dati, convivono infatti alcuni aspetti legati appunto alla corretta applicazione di questa tecnologia senz'altro molto potente. Per questo diventa centrale la ricerca di un equilibrio tra tradizione e innovazione, una delle sfide del sistema finanziario, come sottolinea Vincenzo De Marco, Direttore Commerciale di Banca Patrimoni Sella.
"La cultura d'impresa, con 140 anni di attività nel settore bancario, e la propensione all'innovazione, che porta benefici ai clienti e all'intero sistema economico, sono due caratteristiche fondamentali per cui il gruppo Sella è conosciuto. La gestione dei patrimoni è però un'attività molto particolare, con delle esigenze specifiche diverse da quelle della banca retail. In quest'ultimo anno Banca Patrimoni Sella si è dotata di strumenti di intelligenza artificiale per supportare il lavoro dei propri analisti, ma nella nostra visione resta essenziale il contatto personale. Per noi innovazione è anche e soprattutto rendere un servizio sempre più personalizzato al cliente, e questo vuol dire stargli vicino, offrirgli la comodità ed il conforto di operazioni svolte anche da persone che li ascoltano e li aiutano nelle scelte come nelle incombenze formali. Occorre facilitare il lavoro del banker grazie alla tecnologia, perché questa aiuta a ridurre sensibilmente i tempi delle diverse operazioni. Per noi la tecnologia deve quindi supportare, valorizzare e mai sostituire l'elemento umano."
Le esigenze dei territori nella gestione dei patrimoni
Per calare questo tema nella concretezza della dimensione italiana, basti pensare che nel nostro Paese, secondo i dati riferiti al mondo Assoreti, ci sono 4.800.000 clienti dei servizi finanziari di investimento, e che Banca d'Italia ha quantificato in 130 miliardi sopra la media del periodo pre-pandemico il risparmio delle famiglie italiane. Una situazione che richiede un'assistenza attenta e ponderata da parte degli stakeholder finanziari.
Stefano Via, Capo Area Territoriale Emilia-Romagna, Triveneto, Toscana e Marche di Banca Patrimoni Sella, esprime le sue considerazioni sulla giusta relazione da impostare con i clienti in tema di consulenza patrimoniale. "Alcuni la chiamerebbero strategia della relazione, ma in realtà è un modo di intendere il rapporto in maniera davvero personale. Fare private banking in una città di provincia, nella quale vivi, ti rende un riferimento evidente, il che è una responsabilità. Si dice spesso che se ami davvero il tuo lavoro alle volte i due ambiti si sovrappongono. Bene, nel private banking è praticamente impossibile separare l'aspetto professionale da quello umano. Si tende a pensare che si tratti solo o soprattutto di numeri e rendimenti, ma si va molto oltre. Chi si rivolge a te per un supporto nella gestione delle questioni patrimoniali ti fa entrare in famiglia, ti apre le porte di casa sua e condivide spesso le preoccupazioni, i problemi e le decisioni più importanti per sé e i propri cari. Parliamo di pianificazione, visione sul lungo periodo, vuol dire immaginare il passaggio generazionale, gestire problematiche che vanno oltre la dimensione del quotidiano. In un quadro del genere l'etica della e nella professione è fondamentale, e il fattore umano è imprescindibile."