L’intervista
In un dialogo con Fondi&Sicav, Umberto Leonzio, Responsabile Business Development di Banca Patrimoni Sella, ha affrontato l’interessante questione del reale significato del lavoro in team nella peculiare dimensione professionale del Private Banker.
La domanda
L'importanza del team nella consulenza: Si parla spesso di lavoro di squadra in questo settore. Quali metodologie vengono adottate per favorire un efficace lavoro di team nella consulenza finanziaria? Quali risultati concreti si possono ottenere grazie a un simile approccio?
La riflessione di Umberto Leonzio
La figura del private banker è per sua natura marcata da una forte componente identitaria. Si tratta di un professionista che coltiva la propria indipendenza operativa, costruita su esperienza, reputazione e un rapporto diretto e personale con il cliente. Tuttavia, il contesto attuale – fatto di mercati sempre più complessi, clienti più informati ed esigenze patrimoniali articolate – rende sempre più evidente il valore aggiunto che può derivare dalla collaborazione consapevole e volontaria tra colleghi.
La rilevanza di una prospettiva intergenerazionale
“Quando si parla di lavoro in team in ambito di consulenza finanziaria occorre prestare molta attenzione alle sfumature. Il CF è un professionista e come tale giustamente orgoglioso e geloso della propria indipendenza ed ognuno interpreta il ruolo secondo le proprie inclinazioni. Alcuni players importanti della consulenza finanziaria hanno spinto molto i CF verso il lavoro in team. Noi siamo per un approccio più equilibrato per i motivi di cui sopra: il lavoro in team è su basi totalmente volontarie. Stiamo inoltre mettendo appunto soluzioni organizzative ed informatiche che agevolino la collaborazione sul cliente.”
Qui Leonzio evidenzia un punto fondamentale: non si può imporre il lavoro di squadra in un contesto in cui il valore dell’individuo è così centrale. L’equilibrio tra indipendenza e cooperazione è delicato, e può funzionare solo se fondato sulla libertà e sul riconoscimento dei vantaggi reciproci. In quest’ottica, anche le infrastrutture tecnologiche e organizzative diventano facilitatori, e non strumenti di vincolo.
“Esistono però alcuni indubbi vantaggi per cui i CF possono essere inclini a lavorare in team. Ovviamente uno di questi è il passaggio generazionale.”
Il riferimento al passaggio generazionale non è casuale. In un momento in cui la gestione della continuità patrimoniale diventa cruciale per molte famiglie, la collaborazione tra professionisti di età, competenze e sensibilità differenti consente di rispondere meglio alle esigenze intergenerazionali della clientela.
La necessità di una visione interdisciplinare
“Un altro tipico esempio di lavoro in gruppo è legato alla specializzazione: negli ultimi 10/15 anni assemblare e gestire soluzioni ad hoc per i clienti private è diventato più complesso per ragioni legate ai mercati, alla normativa e ai cambiamenti sociali. Occorrono specialisti diversi che apportino competenze complementari. Da qui l’esigenza sempre più sentita di team trasversali.”
Leonzio tocca qui un altro punto chiave: la complessità crescente della consulenza finanziaria. Non si tratta più solo di costruire portafogli, ma di accompagnare il cliente su tematiche che spaziano dalla fiscalità internazionale alla pianificazione successoria, dalla protezione del patrimonio alla filantropia. In questo scenario, i team trasversali diventano risorse strategiche, in cui ogni professionista può portare il proprio contributo specialistico senza rinunciare alla propria identità.
L’essenzialità del supporto manageriale
“Da manager sottolineo infine l’opportunità dell’organizzazione in team per garantire un corretto fluire delle informazioni e risposte tempestive tra CF sul territorio e le Direzioni.”
Infine, una riflessione manageriale: il lavoro in team agevola la comunicazione interna e la coerenza nelle risposte verso il cliente. In un’organizzazione come quella di Banca Patrimoni Sella, dove l’attenzione al cliente è prioritaria e la prossimità territoriale è un elemento distintivo, la capacità di connettere in modo fluido i diversi livelli della struttura diventa un vantaggio competitivo concreto.