La nuova mostra
Dal 2 novembre Palazzo Bricherasio, sede istituzionale di Banca Patrimoni Sella & C., ospita la mostra Salvatore Emblema. Omaggio a Torino, una piccola ma preziosa monografica a cura di Emanuele Leone Emblema e Daniela Magnetti.
La mostra prende avvio durante la Settimana dell’Arte Contemporanea torinese per protrarsi fino al 12 gennaio 2024; per l’occasione, l’esposizione si estende dal consueto spazio espositivo delle esedre al piano nobile del Palazzo, dove una selezione di opere è posta in dialogo con le sale auliche. Omaggio a Torino sottolinea il rapporto dell’artista napoletano con la città e con la sua cultura che hanno avuto un significativo ruolo nell’evoluzione della sua produzione artistica. Emblema è stato, a suo modo, un precorritore di alcuni di quegli atteggiamenti di ricerca, a impronta torinese, che poi diventeranno l’Arte Povera, la Land Art e, per molti versi, l’Arte concettuale.
Il profilo dell’artista
Nato a Terzigno il 25 aprile 1929, alla fine degli anni Cinquanta il giovane Emblema si trasferisce per un soggiorno di studio a New York, dove frequenta con assiduità gli studi di Pollock e Rothko: dal primo apprende la libertà del gesto creativo, dal secondo invece lo sguardo su colori e trasparenze. Quasi dieci anni dopo, nel 1965, a New York conosce lo storico dell’arte torinese Giulio Carlo Argan che diventerà un suo grande ammiratore ed esegeta. Fu lui a coniare per i suoi lavori il termine trasparenza.
L’artista elimina il colore privilegiando la sola tela e, successivamente, la scompone, sottraendo alcuni fili e permettendo di intravedere dietro di essa quello spazio non più nascosto ma parte integrante del quadro oscuro.
Se Fontana aggredì la tela con secchi tagli distruttivi, Emblema compie una lenta sfilatura della trama, agendo per sottrazione e alleggerimento, inseguendo la trasparenza attraverso la sovrapposizione di più tele. Il risultato è dato dalla creazione di uno scambio definitivo tra il supporto e l'opera stessa, che finiscono per identificarsi l’uno nell’altro, mentre il colore serve soprattutto per sottolineare la trama della tela di sacco.
È questo il processo che porta alla creazione di tele dalla forte emozionalità astratta, un'arte che è segno, gesto e non parola. Con umiltà e caparbietà, l’artista napoletano continua la sua ricerca che, finalmente, riceve una consacrazione definitiva e ufficiale: gli si aprono, infatti, le porte della Biennale di Venezia, del Metropolitan Museum di New York, degli Uffizi di Firenze, del Palazzo Reale di Napoli, mentre sue opere vengono acquistate da importanti collezioni d’arte contemporanea pubbliche e private.
La mostra, organizzata con il Museo Emblema di Terzigno, rinnova la volontà della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C. di costruire quella rete di collaborazioni istituzionali necessarie per la valorizzazione del patrimonio culturale.