“Il riflesso di Leonardo”: La mostra alla Pinacoteca Albertina di Torino
Alla Pinacoteca Albertina di Torino, dal 2 ottobre 2025 al 5 maggio 2026, in mostra “Il Riflesso di Leonardo. Sebastiano Ferrero e gli enigmi di un trittico rinascimentale”. Realizzata dalla Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella, l’esposizione mette in luce gli importanti legami storici e artistici tra la collezione della Pinacoteca Albertina, la tavola leonardesca del Museo del Territorio Biellese, le tavole laterali conservate presso Palazzo La Marmora e la città di Biella.
La Mostra
Il progetto, nato dall'impegno e dall'idea di Francesco Alberti La Marmora, approfondisce la storia di un trittico enigmatico che vede protagonista la copia coeva, su tavola e in scala naturale, della leonardesca Vergine delle Rocce e i due pannelli laterali raffiguranti Sebastiano Ferrero e i suoi figli, illustri committenti e protagonisti del Rinascimento piemontese e lombardo.
Il percorso espositivo, che si sviluppa nelle sale 11 e 12 della Pinacoteca, accompagna il visitatore attraverso le complesse vicende storico-artistiche delle tavole, le cui letture si arricchiscono anche grazie al confronto diretto con alcune opere della collezione della Pinacoteca Albertina, e offre spunti per nuove interpretazioni e suggestioni.
Due i temi portanti di questa mostra: il ruolo di primaria importanza della famiglia biellese dei Ferrero nel supportare e promuovere l’arte nel XVI secolo e la presenza e influenza della pittura leonardesca in Piemonte. Temi che creano connessioni e mettono in dialogo il trittico con alcuni dei celebri “cartoni gaudenziani”, donati alla Pinacoteca da Carlo Alberto di Savoia nel 1832 e risultato di un lungo e articolato lavoro di bottega, sviluppatosi tra Gaudenzio Ferrari, Gerolamo Giovenone e Bernardino Lanino nel vercellese, che rivelano legami con la committenza dei Ferrero nel XVI secolo.
Secondo gli studi sino ad ora condotti, infatti, proprio il potente generale delle finanze Sebastiano Ferrero potrebbe essere il committente della Vergine delle Rocce biellese. È noto, infatti, un documento redatto nel 1508 che affida la realizzazione di una copia della Vergine di Leonardo a Giovanni Ambrogio de Predis, artista vicinissimo al maestro che ebbe ruolo attivo anche nella realizzazione dell’originale. In quel frangente storico va cercata probabilmente anche l’origine della committenza della copia di Biella, la cui datazione e attribuzione sono state per lungo tempo dibattute.
La storia dell’attribuzione dei tre elementi, che costituiscono il trittico protagonista della mostra, a Bernardino dei Conti si dipana lungo un percorso di studi che procede per tappe: nel 1975 è riconosciuto come autore delle tavole laterali (ad opera di Federico Zeri) e nel 2003 della copia della Vergine delle Rocce (ad opera di Edoardo Villata).
La mostra è altresì occasione rilevante per dare continuità all’esperienza di “conservazione condivisa”, nata dalla rinnovata collaborazione tra la Città di Biella e la famiglia Alberti La Marmora, che nel 2019 aveva consentito di esporre, per la prima volta dopo cinquecento anni, il trittico ricomposto.
L’arte tra indagini, ricostruzioni e rivelazioni
La chiave di lettura proposta dal progetto espositivo si muove nell’ambito di un importante e più ampio impegno, portato avanti da Banca Patrimoni Sella & C., nella valorizzazione, tutela e promozione del patrimonio artistico e culturale. Un interesse, quello per la bottega di Leonardo, che trova concretezza in una campagna diagnostica condotta dalla Direzione Artistica, grazie al supporto delle più recenti tecnologie di indagine scientifica e al coinvolgimento del laboratorio di Thierry Radelet, di autorevoli professionisti (storici dell’arte, conservatori e restauratori) e prestigiose istituzioni nazionali e internazionali. Un lavoro di indagine e ricerca avviato con nuovi studi sul San Giovanni Battista, custodito nell’Aula Leonardi della prestigiosa sede della Pinacoteca Ambrosiana, consolidato con nuovi progetti di analisi e approfondimento in collaborazione con l’Accademia dei Lincei di Roma, fino all’ultima esperienza che consente di presentare al pubblico e agli studiosi gli ultimi risultati delle analisi condotte sulla Vergine biellese.
INFORMAZIONI MOSTRA
Pinacoteca Albertina di Belle Arti
Via Accademia Albertina 8 - Torino
Orari visita
Da lunedì a domenica: 10:00 - 18:00 [ultimo ingresso 17:30]
Mercoledì: chiuso
Biglietto ingresso [comprensivo di visita alla collezione permanente]
Intero: 10 €
Ridotto: 8 €
Gratuito: under 6; insegnanti; possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card