La notizia più rilevante della settimana è stata sicuramente la svolta di Pechino nel sostegno all’economia, con l'annuncio di un ampio pacchetto di misure volte a potenziare lo stimolo monetario. La People's Bank of China ha infatti ridotto i tassi a breve sulle operazioni di pronti contro termine e abbassato il coefficiente di riserva obbligatoria. Inoltre, è stato varato un pacchetto di sostegno per l'occupazione e per le banche statali, mirato a rilanciare le attività in difficoltà, segnando il primo intervento di questa portata dalla crisi del 2008.
Negli Stati Uniti, i buoni dati macro usciti questa settimana hanno spinto al rialzo i rendimenti dei Treasuries a medio e lungo termine. Situazione opposta in Europa, dove i dati macro settimanali hanno mostrato ancora debolezza della crescita e alimentato le aspettative di maggiori tagli della BCE.
Lato azionario, è stata una settimana decisamente positiva per i mercati, con l’indice MSCI Emerging Markets che ha sfiorato un guadagno del +6%. Settimana storica in Cina, dove l’indice CSI300 ha registrato la sua miglior performance dal 2008, toccando i massimi degli ultimi due mesi. A Wall Street, il settore tecnologico ha brillato, trainato da Micron Technology, che ha riportato ottimismo nel comparto semiconduttori grazie alla miglior crescita trimestrale dei ricavi in un decennio e previsioni di crescita superiori alle attese di Wall Street. Anche in Europa la settimana è stata generalmente positiva, con la borsa francese in forte slancio. Il rally cinese ha spinto al rialzo i titoli del lusso, con Hermès e LVMH che hanno registrato incrementi a doppia cifra percentuale.
Infine, sul fronte delle commodities, il prezzo del petrolio ha chiuso in forte ribasso dopo la notizia, riportata dal Financial Times, che l'Arabia Saudita avrebbe abbandonato il suo obiettivo informale di mantenere il prezzo del greggio a 100 dollari al barile, puntando invece a riconquistare quote di mercato.
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