Nel corso della settimana, i tassi americani hanno registrato un’ulteriore flessione, con un calo compreso tra 15 e 20 punti base sulle scadenze superiori ai due anni. Il rendimento del Treasury decennale si è posizionato poco sopra il 4,2%, mentre una serie di dati macroeconomici inferiori alle attese hanno alimentato i timori su un rallentamento della crescita economica. Il focus resta sull’impatto delle politiche di Trump su cittadini e imprese, in un contesto di crescente incertezza.
In Europa, l’attenzione si è concentrata sull’esito delle elezioni tedesche, che hanno visto la vittoria dei conservatori di Merz. I tassi tedeschi hanno segnato un ribasso, in particolare sulla parte intermedia della curva: tra 2 e 10 anni la riduzione è stata compresa tra 8 e 10 punti base, con il Bund decennale sceso sotto il 2,4%.
Sul fronte commerciale, Trump ha confermato il mantenimento dei dazi del 25% su prodotti importati da Messico e Canada a partire dal 4 marzo, insieme a un ulteriore incremento del 10% sulle importazioni dalla Cina, che si aggiunge al 10% già imposto. Sempre nei confronti della Cina, l’amministrazione statunitense punta a intensificare le restrizioni sui semiconduttori, rafforzando le misure adottate in precedenza per limitare le capacità tecnologiche di Pechino.
I mercati azionari hanno registrato performance divergenti. A Wall Street, gli indici USA hanno subito un marcato calo, penalizzati dal crollo delle big tech, da dati macroeconomici sotto le attese e dall’incertezza sulle politiche di Trump, nonostante i risultati record di Nvidia. In Europa, il mercato ha continuato a mostrare una performance solida da inizio anno, sostenuto dall’esito elettorale tedesco e dalla robusta tenuta del settore bancario. In Asia, l’Hang Seng ha toccato i massimi degli ultimi tre anni, confermando il forte recupero in corso.
Nel comparto delle materie prime, l’indice Bloomberg Commodity ha registrato un calo del 3,2% su base settimanale, appesantito dal rafforzamento del dollaro, dalle incertezze sulla crescita statunitense e dall’impatto imminente delle nuove barriere commerciali. Anche l’oro ha mostrato segni di debolezza, senza beneficiare del clima di incertezza generale.
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