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Consulenza 10 marzo 2025

Il Punto sul Mercato del 10 marzo 2025

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Nel corso della settimana, i mercati obbligazionari europei hanno registrato un'elevata volatilità, in seguito all’annuncio dei piani di spesa in Germania e alla presentazione, da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di un piano per il rafforzamento della difesa dell’UE, che prevede la mobilitazione di circa €800 miliardi per le spese militari. 

Poco prima, in Germania, il nuovo cancelliere Friedrich Merz, con il supporto del partito socialdemocratico (SPD), ha annunciato la creazione di un fondo infrastrutturale extra-bilancio da €500 miliardi, da erogare nei prossimi dieci anni, pari a circa l’1,1% del PIL annuo. Inoltre, è stata proposta l’esenzione dal vincolo del tetto del debito per tutte le spese per la difesa superiori all’1% del PIL. 

Queste misure hanno avuto un impatto significativo sui mercati obbligazionari: il rendimento del Bund a 10 anni ha registrato il maggiore rialzo giornaliero dal 1990, toccando un massimo del 2,9%, a causa delle preoccupazioni legate all’aumento delle emissioni di debito. Sul mercato valutario, l’eurodollaro ha superato la soglia di 1,08, con un incremento del 4% nell’ultima settimana. Gli spread periferici in Europa si sono mantenuti stabili nel corso della settimana. 

Nel frattempo, negli Stati Uniti, i rendimenti obbligazionari hanno proseguito la discesa: il Treasury a 10 anni ha toccato un minimo del 4,1% martedì. I mercati temono che le politiche di Trump possano incidere negativamente sulla crescita economica, anche alla luce di recenti dati macroeconomici deludenti, inclusi quelli sul mercato del lavoro.

La settimana è stata contrastata per i mercati globali. L’MSCI World ha chiuso in calo dell’1,55%, mentre l’MSCI Emerging Markets ha registrato un progresso dello 0,42%. Negli Stati Uniti, Nasdaq e S&P 500 sono entrati ufficialmente in fase di correzione, tornando sotto i livelli dell’Election Day, penalizzati dall’introduzione di nuovi dazi e dalle restrizioni al commercio di semiconduttori. 

In Europa, invece, i listini hanno mostrato maggiore resilienza, trainati dal DAX, che ha aggiornato i massimi storici, beneficiando della politica fiscale espansiva del nuovo governo tedesco. A livello settoriale, si sono distinti il comparto delle risorse di base e quello industriale, così come il settore bancario. 

In Asia, l’Hang Seng ha registrato un forte rialzo del 6%, portando il progresso da inizio anno al 22%, grazie anche ai progressi annunciati da Alibaba nel settore dell’intelligenza artificiale open source. Più deboli, invece, il Nikkei e i listini cinesi.

Il comparto dei metalli preziosi ha beneficiato dell’incertezza geopolitica, con l’oro che si è mantenuto in prossimità dei massimi storici, confermandosi un bene rifugio in un contesto di instabilità globale.



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