La scorsa settimana è stata positiva per gli Stati Uniti d’America, i dati economici statunitensi migliori del previsto hanno rafforzato l’idea che la FED potrebbe non dover intervenire ulteriormente sui tassi. Il PIL del secondo trimestre è stato rivisto al rialzo superando addirittura la previsione del +3.3%. I mercati hanno reagito di conseguenza con rendimenti in aumento e un dollaro che torna a rinvigorirsi chiudendo sotto l’1,17 contro euro.
Per quel che riguarda l’Italia, la riduzione del deficit nel 2024 viene citata come ragione della promozione del rating Fitch che ci promuove da BBB a BBB+. Tale riduzione del deficit vede il Bel Paese avvicinarsi alla soglia del 3% del PIL, con l’UE che conferma la possibilità dell’abrogazione della procedura per disavanzo eccessivo ove il deficit dovesse scendere sotto questa soglia. Male ancora la Francia con un Pmi composito indebolito.
Nell’azionario Nvidia è nuovamente protagonista visto l’annuncio storico dell’investimento di $100 mld in OpenAI. Tuttavia, il carattere circolare del settore AI ha poi alimentato vendite, colpendo Oracle nonostante il ruolo chiave con TikTok USA. Intel invece ha beneficiato di rumors su possibili accordi con Apple. Wall Street che, nonostante ciò, rimane sottotono per via dei settori Pharma e retail.
Nel Vecchio continente una nuova ondata di dazi americani tormenta diversi settori europei, uno fra tutti il 100% sul Pharma. Il taglio delle stime dell’utile vede a forte ribasso Porsche che lunedì chiude a -7% con la notizia che vede in calo il Gruppo Volkswagen. Continua la partita di risiko bancario giocata in Piazza Affari, con Monte dei Paschi che si porta a quota 86% sul capitale di Mediobanca. Crollo invece di Cucinelli dopo le accuse di circonvenzione delle sanzioni alla Russia.
Breve parentesi sulle materie prime con l’indice Bloomberg in lieve rialzo e l’oro che continua una marcia inarrestabile.
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