La scorsa settimana le banche centrali hanno ricoperto il ruolo da protagonista con la Federal Reserve che ha ridotto i tassi di 25 punti base, segnalando una traiettoria più prudente per il costo del denaro entro fine anno. Il neoeletto governatore Miran aveva proposto un taglio più marcato, ma la maggioranza ha optato per un approccio graduale. Questo, insieme al riferimento a un mercato del lavoro in rallentamento, ha influenzato l’andamento del cambio euro-dollaro che dopo la comunicazione della Fed ha superato l’1,19 contro euro.
In Giappone, la BoJ ha mantenuto invariati i tassi allo 0,5%, ma ha delineato un piano per ridurre progressivamente le politiche di stimolo, inclusa la vendita di asset finanziari accumulati negli anni. L’inflazione, scesa al 2,7%, ha contribuito a rafforzare questa scelta. In parallelo, la Banca d’Inghilterra ha confermato il tasso al 4%, con una minoranza favorevole a un taglio, segnalando divisioni interne nel comitato di politica monetaria.
Si parla anche di Italia perché lo spread del decennale francese ha superato quello dell’equivalente italiano, che chiude la settimana a quota 80 punti base contro gli 81 dell’OAT. Questo avviene in seguito alla declassazione di Fitch che vede la Francia retrocessa da AA- ad A+ il che la rende, sempre alla luce delle modifiche dei rating, al pari della Spagna che si vede promossa da A ad A+.
Per quel che riguarda l’azionario, Wall Street ha ritrovato slancio dopo la riunione del FOMC, con S&P 500 e Nasdaq su nuovi massimi storici grazie al traino tecnologico. Nvidia ha vissuto una settimana altalenante per via di settimana negativa sul mercato cinese ma in seguito all’acquisto di una partecipazione del gruppo Intel, il titolo torna a salire. Oracle invece ha brillato per il coinvolgimento nel futuro di TikTok negli USA, rafforzando il sentiment positivo.
L’azionario europeo chiude una settimana mista. Tra i trainanti ci sono i Paesi Bassi per via della loro ASML che nella giornata di giovedì ha visto un rialzo dell’8% grazie ad Intel, di cui l’azienda olandese è fornitore. Soffrono invece le banche italiane con Unicredit che si vede essere il proverbiale fanalino di coda. Settimana positiva per il settore del lusso.
Settimana tranquilla per le materie prime con l’indice Bloomberg Commodity ha chiuso la settimana in lieve rialzo, sostenuto soprattutto dal petrolio.
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