L’inflazione in Gran Bretagna è uscita oltre alle attese proprio dopo che il Governatore Bailey aveva aperto alla possibilità di un taglio dei tassi inevitabile. La rapida revisione delle aspettative si è tradotta in un taglio atteso solo a novembre e tassi sul 10 anni in rialzo di 10 punti base al 4,25%.

Salgono anche i tassi in Giappone con la scadenza a 10 anni che supera l’1% per la prima volta dal 2012. Rallenta l’inflazione in aprile anche se stabilmente sopra il target della banca centrale.

La pubblicazione delle minute della riunione della Fed ha alimentato la globale spinta al rialzo dei tassi. Emerge come la potenziale crescita economica richieda un tasso di equilibrio strutturalmente più elevato rispetto a quanto stimato in precedenza. Infatti, le attese per una riduzione si sono nuovamente spostate in avanti, tra novembre e dicembre.

Continua la ripresa del settore manifatturiero in Eurozona. Un po' più misto il quadro sui servizi. Invariate le attese sulla politica monetaria della Bce che prevedono un taglio tra giugno e luglio, ma salgono i tassi in scia a quelli americani.

Inoltre, secondo il Fondo Monetario Internazionale, l'economia italiana si è ripresa bene dalla pandemia e dagli shock energetici. Pur contribuendo alla ripresa, la politica fiscale espansiva ha tenuto il deficit e il debito pubblico a livelli molto alti.

Macron ha detto che prevede un netto miglioramento della crescita francese nel secondo semestre del 2024, mentre tra le principali economie europee la Spagna è quella che negli ultimi trimestri ha registrato la miglior performance.

L’incertezza sui tassi torna a pesare sulle Borse Europee che archiviano una settimana in calo, EUROSTOXX: -0,57%.

Settimana contrastata a Wall Street, con Dow Jones e S&P 500 che hanno interrotto le loro serie positive di 5 e 4 settimane, mentre il Nasdaq ha chiuso in rialzo, trascinato da Nvidia: Dow -2.33%, S&P 500 +0.03%, Nasdaq +1.41%.

Su base settimanale il CRB guadagna oltre il 2% nonostante la debolezza del petrolio e dell’oro mentre i metalli di base consolidano l’ottima performance da inizio anno. Infatti, petrolio e oro risentono entrambi della pubblicazione delle minute della Fed che sembrano suggerire che i tassi resteranno alti più a lungo del previsto. Il rame fra l’altro in settimana ha toccato il massimo di sempre.

Variazioni positive consistenti sono quelle del gas naturale, che prosegue il suo recupero verso livelli economicamente sostenibili per l’attività estrattiva.

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