I nuovi dati sull’inflazione, che rimane una tematica nevralgica per la situazione macroeconomica della zona Euro, mostrano un interessante rallentamento della corsa al rialzo dei prezzi in Spagna e in Germania rispetto alle attese, con una crescita del 4.1% e 7.2% rispettivamente. Preoccupa invece il dato francese, dove si è verificata un’accelerazione dell’inflazione a un +5.9%, superiore di 0.2 punti rispetto alle stime.
Delicati anche i risultati trimestrali sulla crescita delle economie occidentali; frena di 2.3 punti, infatti, il GDP americano rispetto alle attese, risultato prevalentemente dovuto alla riduzione dei consumi e ad una debole crescita negli investimenti privati. Torna invece a crescere il PIL dell’Eurozona, anche se leggermente sotto le aspettative, registrando un aumento dello 0.1%.
I risultati nazionali mostrano un superamento delle previsioni per i risultati della Spagna e dell’Italia mentre delude lo stagnante dato sull’economia tedesca. Nel mercato obbligazionario rimane alta l’attesa sulle future mosse della Bank of Japan, dopo che il neogovernatore Ueda ha annunciato la permanenza del target sui tassi a 10 anni fisso allo 0% e del tasso di bilanciamento fermo al -0.10%.
Pesa sul valore dello spread italiano, in crescita a 190 punti, la proposta di riforma del Patto di Stabilità presentata dalla Commissione Europea, che porterebbe il nostro paese a dover aggiustare il PIL dello 0.85% annuo per i prossimi 4 anni, per evitare collisioni con l’Unione. Si conferma invece il rating BBB dell’S&P Global Ratings per l’Italia, con una previsione di crescita dello 0.4% secondo l’agenzia.
Chiudono in debole crescita gli indici europei, con leggeri aumenti registrati per il Dax, che ferma a +0.67%, seguito dall’indice europeo STOXX 600 a +0.50% e infine da Piazza Affari che riporta una crescita in chiusura dello 0.42%. Leggero calo per il mercato francese con un -0.03% per l’indice CAC 40. Parallelamente, debole calo nella giornata di ieri per il mercato azionario americano, con Dow Jones come peggiore a -0.14% e Nasdaq che chiude i movimenti a -0.11%. S&P500 mostra invece una crescita contenuta a 0.04%.
Infine, prosegue la tendenza negativa iniziata la scorsa settimana per l’indice CRB, che vede una debolezza generalizzata a tutti i suoi componenti.
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