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Consulenza 15 gennaio 2024

Il Punto sul Mercato del 15 gennaio 2024

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Tassi poco variati in Area Euro con il rendimento del 10 anni anni tedesco che rimane intorno al 2,2%. Nelle giornate di negoziazione sono parse prevalere le prese di profitto, soprattutto a causa della pubblicazione del dato di inflazione europea che risale dal +2,4% di novembre al +2,9% di dicembre pur con un calo della componente priva di cibo ed energia da 3,6% a 3,4%, ma in chiusura di settimana abbiamo avuto due fatti abbastanza rilevanti con esiti contrapposti.

Negli Stati Uniti, abbiamo avuto il buon dato sulla disoccupazione che rimane al 3,7% con una economia in grado di creare nuovi posti di lavoro in dicembre, a cui si è aggiunto un dato positivo relativo agli ordini all’industria che crescono del +2,6% a novembre dopo essersi contratti del -3,4% a ottobre, con un solido contributo degli ordini di beni durevoli che salgono del +5,4%. Qualche preoccupazione viene invece dalla dinamica dei prezzi che sale più delle attese al +3,4%, anche se la variazione priva di cibo ed energia scende meno di quanto atteso al +3,9%.

Questo tipo di valutazione oscilla molto da un mese all’altro, ma non si può negare che potrebbe essere un punto di attenzione per la Fed nel suo approccio ad una politica monetaria meno restrittiva, soprattutto quando il mercato sconta pienamente un taglio di -25 bps entro maggio e con una probabilità superiore al 60% che questo avvenga già a marzo.

Le difficoltà dell’economia cinese hanno spinto la People Bank of China a fornire molta liquidità alle banche nelle ultime settimane, e ad ulteriore sostegno potremmo avere a breve anche un taglio della riserva obbligatoria.

L’inizio del 2024 è stato caratterizzato da un aumento della domanda per le obbligazioni dovuta all’opportunità per gli investitori, specialmente istituzionali, di assicurarsi rendimenti elevati su orizzonti temporali di lungo periodo dopo anni di scarsa disponibilità.

Ne beneficiano anche i paesi periferici con il Tesoro italiano che è tornato a finanziarsi sui mercati registrando una fortissima domanda.

Le borse europee archiviano una settimana in chiaroscuro ((+0,3% Eurostoxx50, +0,1% Ftse Mib), mentre a Wall Street spicca il rialzo dell’indice tech (Dow +0.34%, S&P 500 +1.84%, Nasdaq +3.09%); oggi rimarrà chiusa, in occasione del Martin Luther King Day.

Tokyo continua con i rialzi, con il Nikkei che ha superato i 36.000 punti e il Topix sui nuovi massimi dal 1990 grazie allo yen debole che gonfia i profitti esteri giapponesi. La performance sostanzialmente piatta del CRB sia sua base settimana che da inizio anno conferma un andamento laterale per le principali materie prime, condizionato dall’approccio cauto che pervade i mercati finanziari in generale.



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