Si avvicina sempre più la riunione post vacanze per la BCE e la situazione si fa confusa, con gli ultimi dati macro che gettano qualche ombra sulla tenuta dell’economia. Ora i mercati monetari prevedono quasi il 72% di probabilità di tassi invariati e il 28% di un rialzo di +25 bps. Le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti Bce sono state improntate ad una maggiore cautela, ma rimangono posizioni molto diverse.
Per quel che riguarda i dati macro, effettivamente la situazione non sembra confortante, con dei dati in Germania in direzione di discesa. Nel frattempo l’euro è sceso ai minimi di 12 settimane a 1,07.
L’Asia segna il passo sulla crescita: in Giappone nel Q2 l'economia è cresciuta al tasso annualizzato di +4,8%. A pesare sulla crescita giapponese sono i consumi privati ma soprattutto quello relativo agli investimenti delle imprese. Continua, invece, a mostrarsi resiliente il PMI servizi giapponese, ai massimi da tre mesi ad agosto.
In agosto il PMI servizi cinese si è espanso al ritmo più lento degli ultimi 8 mesi, mentre la debolezza della domanda continua ad affliggere la seconda economia mondiale e gli stimoli voluti dal governo non sono riusciti a rilanciare in modo significativo i consumi.
In territorio domestico, nonostante la frenata peggiore del previsto del Pil nel Q2, il ministro Giorgetti ha ribadito che l'esecutivo pensa di mantenere le previsioni di crescita del +1% quest'anno anche se "è evidente che le variabili esterne siano mutate", ribadendo il concetto di una manovra prudente.
Le Borse europee nell'ultima settimana hanno riportato performance leggermente negative attorno a -1% mentre Londra ha recuperato +0,2%; maglia nera al Ftse Mib a causa delle pesanti correzioni segnate da Mps. Anche gli indici americani hanno perso slancio nelle ultime 5 sedute.
Concludiamo con le materie prime, settimana leggermente positiva per l’indice CRB del che porta il rialzo ytd al +2,2%. Contribuisce ancora il WTI che registra un balzo settimanale del +3.9% grazie ai tagli all’offerta da parte dei leader dell’OPEC+.
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