Anche questa settimana il tema nevralgico dell’universo obbligazionario è stato la discussione sul tetto del debito negli Stati Uniti. Le ultime notizie hanno lasciato un quadro ottimista, con il portavoce Repubblicano McCarthy che, dopo un incontro con il presidente Biden, ha dichiarato che un accordo potrebbe essere raggiunto entro la fine della settimana. Tuonano però le dichiarazioni del segretario al tesoro Yellen e dell’agenzia di Rating Moody’s che hanno ribadito come il rischio di default tecnico il primo giugno rimanga alto e preoccupante; in particolare la seconda ha stimato che il default costerebbe più di $12 trilioni all’economia americana, portando il tasso di disoccupazione al 7%. In Europa, un sondaggio Reuters stima altri due aumenti dei tassi della BCE prima di raggiungere il tasso terminale. Tutti gli economisti intervistati si aspettano che la BCE alzerà i tassi di altri 25 punti base a giugno, ma le prospettive future sono più contrastate.

In Italia, Fitch ha lasciato invariato il rating sovrano a BBB, due livelli al di sopra della categoria «junk», con outlook stabile. La crescita italiana ha superato le attese nel primo trimestre del 2023 grazie all’allentarsi della crisi energetica, alla ripresa del turismo e al rafforzamento della domanda globale. Inoltre, i dati pubblicati dalla Banca d'Italia mostrano un aumento dell'appetito per le obbligazioni italiane dati i rendimenti offerti relativamente elevati, una migliore attività economica e un contesto politico stabile.

Sul versante azionario, hanno chiuso lo scorso venerdì in positivo i maggiori indici europei, con crescite comunque inferiori al punto percentuale. Inversa la situazione a Wall Street, dove il Dow Jones e il Nasdaq hanno chiuso con un debole calo del 0,33% e 0,24% rispettivamente.

Infine, riguardo alle commodities, per la seconda settimana consecutiva, il CRB chiude le ultime cinque sedute positivamente sostenuto dal prezzo del petrolio e del gas naturale. 

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