Il progetto della Direzione Artistica BPS per la giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo 2025
L’iniziativa istituzionale contro bullismo e cyberbullismo
Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del MIM (allora MIUR) con l’obiettivo di promuovere programmi e iniziative finalizzati alla sensibilizzazione su tematiche caratterizzanti due fenomeni sociali in forte espansione tra giovani e non solo.
Il bullismo e il cyberbullismo sono caratterizzati da manifestazioni violente e intenzionali, che possono assumere diverse forme, spesso silenziose e non facili da intercettare con immediatezza, ripetute nel tempo da parte di un singolo o un gruppo, nei momenti di vita reale o nelle interazioni digitali (cyberbullismo). Si tratta di una questione che non può essere derogata e che necessita di azioni chiare e mirate, mettendo in campo interventi educativi a tutela dei più giovani. In una recente ricerca, infatti, l’UNICEF ricorda che in Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente.
Il progetto della Direzione Artistica
Coerente con la sua vocazione culturale e il suo impegno sociale, la Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C. ha organizzato un momento di riflessione su questo tema, fortemente radicato nella società moderna e che coinvolge trasversalmente la collettività. L’azione di sensibilizzazione diventa necessaria per diffondere consapevolezza e individuare un setting di intervento efficace contro un fenomeno diffuso che tocca tutti: bambini, ragazzi e le loro famiglie.
L’occasione è stata la lettura guidata di alcune opere d’arte quale punto di partenza per un confronto aperto che porta a dialogare su bullismo e cyberbullismo e sulle figure del bullo e della vittima, due attori di una scena non sempre così immediatamente definibili. Interlocutori, questa volta, gli adulti, ovvero coloro destinati a ricoprire il ruolo di decodifica e supporto in dinamiche complesse e nocive.
Il bullo di quartiere [John George Brown, 1966], Bully before, Bully after” [Norman Rockwell, 1921] e Bullying [Matt Mahurin, 1959] sono tra le opere che hanno delineato lo spazio di riflessione della giornata e che, attraverso una lettura storico-critica supportata dal metodo della Visual Thinking Strategy, hanno visto i partecipanti stimolati e coinvolti in un momento di osservazione individuale, cui è seguito l’invito a interpretare l’opera. Si tratta di un approccio che considera il patrimonio culturale un prezioso strumento di apprendimento, promozione e l’inclusione sociale; l’arte come lente attraverso cui migliorare le relazioni interpersonali, portare avanti iniziative di mediazione culturale e promuovere benessere.
Leggere l’arte per indagare la realtà
Grazie alla partecipazione di Arabella Cifani, storica dell’arte, e Daniela Pizzimenti, psicologa dell’età evolutiva, e alla moderazione di Daniela Magnetti, ha preso vita un dialogo dialettico e costruttivo che ha portato tutti i presenti a confrontarsi con chi opera professionalmente nel settore.
Tante le interpretazioni emerse che testimoniano la complessità del fenomeno e l’urgenza di dotarsi degli strumenti più idonei per leggere e interpretare le situazioni, cogliere i segnali e adottare i comportamenti più opportuni.
Emerge ancora una volta la capacità dell’arte di essere linguaggio universale, svolgendo una funzione sociale importante e divenendo elemento facilitatore in termini di inclusione e benessere.