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La Banca 13 giugno 2024

I trend del private equity in Italia: l’intervista ad Alessandro Marchesin

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Il mercato del private equity in Italia: panoramica

La dinamica del Private Equity in Italia sta vivendo una parabola interessante, con sviluppi che discutiamo con Alessandro Marchesin, Head of Wealth&Asset Management Sella. Secondo Aifi negli ultimi tre anni il private equity italiano ha raccolto oltre 15 miliardi di euro, con investimenti che hanno coinvolto più di 1.500 società. Un'analisi sui bilanci 2022 elaborata da PWC afferma che le aziende in portafoglio ai private equity ottengono redditività e ricavi superiori ai concorrenti, generando tra l'altro un aumento dell'occupazione record del 6,9%. Dall'analisi emerge che i ricavi delle società partecipate dai fondi hanno registrato una crescita pari a un tasso medio annuo del 7,5% nel 2022, dopo il +6,5% registrato l'anno precedente, con un saldo positivo superiore del 5,6% rispetto al PIL italiano. Il benchmark, che include aziende private tricolori di medie e grandi dimensioni, mostra anche un miglioramento dei ricavi rispetto agli anni precedenti, ma si ferma a un aumento del 2,2%. Il divario di performance tra le imprese sostenute da private equity e le altre aziende del campione rimane quindi stabile a circa il +5,2% nel 2021 e +5,3% nel 2022. Il tasso di redditività è diminuito leggermente rispetto all'anno precedente, mostrando una crescita media del 7,1% nel 2022. Il rapporto sottolinea che l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei servizi di pubblica utilità a causa dell'inflazione globale è stato l'aumento più significativo. La redditività delle società in portafoglio dei fondi di private equity, tuttavia, rimane superiore al benchmark di aziende private, con un gap positivo di +5,8% nonostante il segno meno.


La tendenza 2021-2023 e i segnali di ripresa

Stando ad una ricerca della Rome Business School, le operazioni in private equity sono state 544, considerando il periodo da gennaio 2019 a marzo 2024. Il flusso ha registrato una recente tendenza negativa (-35,5%) nel segmento, che ha visto perfezionarsi solo 89 operazioni a fine 2023, rispetto al picco di 138 risalente a fine 2021. Focalizzandosi sul lasso di tempo tra il 2022 e il 2023 in particolare, si è verificata una contrazione del 23,3%, con un saldo negativo da 116 a 89, ed un calo, in termini di valore, del 92,3% (da 61,7 miliardi a 4,8). Quest'ultimo dato risulta in qualche modo compromesso nella sua integrità dalla considerazione delle due operazioni sistemiche significative che hanno coinvolto Atlantia e Autostrade per l'Italia influenzando i numeri del 2022: escludendole dal computo il valore perso ammonta a 20,7 miliardi. 

Guardando però al primo trimestre del 2024 si prende atto di una crescita importante del valore (+134%) rispetto ai primi tre mesi del 2023, un trend che documenta una ripresa del mercato.

I dati più recenti, comunque, mostrano una ripresa del mercato, con un deciso aumento del valore tra il primo trimestre dello scorso anno e quello del 2024 . Per quanto riguarda la tipologia delle operazioni, il 96% sono state institutional buyouts, il 2% di acquisizione del totale del pacchetto azionario, l’1% di minoranza e l’1% Ipo. Più nel dettaglio, nel periodo gennaio-marzo, 19 sono state del tipo institutional buyouts, mentre una è stata di acquisizione del 100%. In termini di risorse di capitale, le prime hanno richiesto l’investimento di 2 miliardi euro, mentre la seconda di 800 milioni.


Alessandro Marchesin: I Driver per l’investimento nei private markets

“L’analisi di PwC identifica due principali driver che incentivano gli investitori a scegliere i mercati privati: la diversificazione e i rendimenti attesi superiori. Questi fattori hanno acquisito una rilevanza crescente nel contesto economico attuale, caratterizzato da volatilità sui mercati pubblici.

Guardando alla diversificazione, emerge che le società detenute dai fondi di Private Equity possiedono caratteristiche che le differenziano sia dalle società quotate che dalle società private non gestite da fondi. Queste aziende spesso operano in settori ad alta crescita, con un focus particolare su innovazione e tecnologia, che permette loro di mantenere tassi di sviluppo superiori alla media del mercato. Inoltre, hanno una capacità di generare occupazione superiore rispetto al resto del mercato, contribuendo significativamente alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.

Le società di Private Equity tendono ad operare principalmente in ambiti B2B, dove possono sfruttare competenze specialistiche e relazioni consolidate. Pur avendo brand meno conosciuti al grande pubblico, occupano posizioni dominanti in nicchie di mercato specifiche, garantendo stabilità e crescita a lungo termine.

In merito al tema dei rendimenti attesi, è possibile constatare come gli investimenti nei mercati privati offrano rendimenti superiori nel lungo periodo rispetto al mercato quotato, grazie a diversi fattori chiave. Il premio per l'illiquidità gioca un ruolo importante: gli investitori sono disposti ad accettare una minore liquidità in cambio di rendimenti potenzialmente più elevati. Inoltre, l’approccio gestionale attivo adottato dai gestori dei fondi di Private Equity si traduce in un monitoraggio costante e un intervento diretto nella gestione delle società partecipate. Questo approccio consente di implementare strategie di crescita su misura, migliorare l’efficienza operativa e ottimizzare le risorse interne.

Questi fattori rendono i mercati privati una scelta attraente per gli investitori alla ricerca di opportunità oltre il mercato tradizionale quotato. In un panorama finanziario in continua evoluzione, gli investimenti nei mercati privati offrono un’alternativa valida e potenzialmente più redditizia, contribuendo alla diversificazione del portafoglio e offrendo accesso a opportunità uniche di crescita e sviluppo.”


Marchesin: Il ruolo del private banking nella crescita del mercato italiano

“Il Private Banking può svolgere un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo e il rilancio dell’economia reale. Agendo come un moltiplicatore dei capitali investiti, il Private Banking facilita il raggiungimento degli obiettivi di patrimonializzazione e crescita del tessuto imprenditoriale italiano.

In quest’ottica, le soluzioni di investimento nei mercati privati possono essere particolarmente efficaci. Nonostante la crescita significativa di queste asset class nell’ultimo decennio, il loro livello di penetrazione nei portafogli dei clienti private rimane relativamente basso. L'industria dovrà quindi impegnarsi per rendere i fondi dei mercati privati, tradizionalmente destinati a clienti professionali per via della loro complessità, accessibili a un più ampio numero di investitori al dettaglio.

Un sostegno importante in questa direzione arriva dalla normativa, sia a livello europeo che nazionale, volta ad avvicinare il risparmio delle famiglie all’economia reale. Un esempio significativo è l’intervento sul Regolamento UE sugli ELTIF (European Long-Term Investment Funds) e le varie agevolazioni fiscali previste per questi investimenti in alcuni Paesi membri. Un altro fattore determinante è l’evoluzione tecnologica. Le nuove piattaforme fintech stanno rendendo più agevole l’accesso a questi strumenti di investimento, semplificando sia il processo di selezione che la gestione degli oneri amministrativi.”


Marchesin: La necessità dell’educazione finanziaria

“L'ampliamento delle opzioni per gli investitori privati rappresenta indubbiamente un progresso significativo nel settore finanziario. Tuttavia, rimane ancora molto lavoro da fare per migliorare la familiarità e la conoscenza di questi prodotti, sia da parte dei consulenti che dei clienti. Infatti, per massimizzare i benefici di queste nuove opportunità di investimento, è essenziale che entrambe le parti coinvolte siano ben informate e preparate.

Nel gruppo Sella, ci impegniamo da anni in questa direzione. Collaboriamo strettamente con Associazioni di categoria e Partner strategici per sviluppare programmi formativi che migliorino le competenze dei nostri Private Banker e garantiscano un aggiornamento costante su trend e strumenti finanziari. Organizziamo anche eventi info-formativi riservati alla clientela, in cui i nostri esperti spiegano in dettaglio le caratteristiche e i benefici delle soluzioni di private markets. Questi incontri rappresentano un momento prezioso per i clienti, offrendo l'opportunità di porre domande e chiarire eventuali dubbi, migliorando così la loro comprensione e fiducia nei nuovi prodotti.”