Giacomo Chiorino e l’intervista a San Marino RTV sul futuro dell’economia globale
Un'economia mondiale sotto pressione
In uno scenario geopolitico teso e frammentato, anche le prospettive economiche globali appaiono incerte. A parlarne è Giacomo Chiorino, responsabile analisi di mercato di Banca Patrimoni Sella, in un intervento per San Marino RTV. Secondo le stime della Banca Mondiale, la crescita mondiale nel 2025 si fermerà al 2,9%, uno dei livelli più bassi dalla crisi finanziaria del 2008. L’Unione Europea rallenta, frenata da un'inflazione contenuta ma persistente, e da un contesto politico complesso. Sul fronte delle spese militari, la NATO alza l’asticella: il nuovo obiettivo è portare i budget per la difesa al 5% del PIL. In questo quadro, gli Stati Uniti restano ancora il punto di riferimento principale per i mercati. Ma i numeri più recenti alimentano nuove preoccupazioni.
Il peso del debito USA e le prospettive sui tassi
“Gli Stati Uniti hanno 36.000 miliardi di debito governativo – sottolinea – di cui più di un terzo è rappresentato da titoli in scadenza entro 12 mesi. Ciò significa che circa 12.000 miliardi dovranno essere rifinanziati nell’arco di un solo anno, senza contare il deficit previsto, che si annuncia di entità record.” Per mantenere l’attrattività dei titoli di Stato, secondo Chiorino sarà inevitabile offrire rendimenti più elevati: “Ci aspettiamo che i tassi d’interesse sulle scadenze medio-lunghe salgano oltre il 5%, avvicinandosi anche al 6%. È la condizione necessaria affinché gli investitori stranieri restino fiduciosi nel mercato americano.”
Il declassamento del rating e l’ascesa dei Paesi emergenti
Ma non è solo una questione di numeri. A cambiare è anche la percezione del rischio. Le principali agenzie di rating hanno iniziato a declassare il merito creditizio degli Stati Uniti, che non fanno più parte del gruppo ristretto di Paesi con rating AAA da parte di tutte e tre le agenzie. “Oggi sono solo nove i Paesi al mondo che mantengono il rating massimo, e ben sette sono europei”, osserva Chiorino.
Allo stesso tempo, l’equilibrio economico mondiale si sta spostando. “Cina, India e Brasile crescono a ritmi sostenuti – continua – e la loro influenza nei mercati globali è destinata ad aumentare. Non è più solo una questione di dimensioni: è una trasformazione strutturale che impatterà anche sulle scelte di allocazione degli investimenti.”
Guardare oltre i dati
Il messaggio lanciato da Chiorino nel corso dell’intervista è chiaro: il mondo non può più fare affidamento sugli Stati Uniti come unico perno della stabilità finanziaria. L’interconnessione tra debito, tassi e dinamiche geopolitiche impone una nuova consapevolezza nei mercati globali. Un rischio sistemico da monitorare con attenzione, in attesa delle scelte – e delle reazioni – che modelleranno l’equilibrio economico dei prossimi anni.
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