Focus Private Banking Verona: Massimiliano Girardi e l’evoluzione della clientela
Verona e le sue prospettive economiche secondo Stefano Via
L'evoluzione delle dinamiche dello scenario economico finanziario di Verona e dei comuni della sua provincia nella lettura di Stefano Via, Capo Area dell'Emilia Romagna, Triveneto (incluso Friuli Venezia Giulia), Toscana e Marche di Banca Patrimoni Sella: “L'imprenditoria veronese rimane sempre una risorsa per il sistema Paese, pur con tutte le difficoltà ed eventi straordinari di questi anni, come raccontano i dati. Una vitalità che racconta dello spirito di adattamento e della reattività di una comunità che ha profondi valori di cultura imprenditoriale. Saper rendere a chi ne ha bisogno il contributo adeguato nella gestione dei patrimoni è tutt'altro che scontato, e necessita di una sensibilità e attenzione che l'esperienza di Massimiliano Girardi è perfettamente in grado di descrivere.”
Massimiliano Girardi: il radicamento nel territorio
“La conoscenza del territorio è strettamente legata alla mia storia personale. Sono sposato e padre di tre figli. Dopo la laurea in economia politica ho iniziato a svolgere l'attività di consulente affiancando mio padre dando seguito all’attività di uno studio che conta ad oggi 35 anni di presenza sul territorio. Il nostro è sicuramente un osservatorio privilegiato sulle dinamiche locali, molte famiglie sono legate a noi da generazioni.”
Le direttrici di una consulenza finanziaria efficace
“Personalmente ho sempre ritenuto che il nostro lavoro si basi su tre elementi chiave: in primo luogo sicuramente la riservatezza, da sempre ritenuta un fattore cruciale in una città dove tutti si conoscono, e ambiscono legittimamente al rispetto della propria privacy. Dare al cliente la certezza del rispetto della sua vita privata nel momento in cui viene a relazionarsi con me è la base su cui costruire un rapporto di fiducia e svolgere al meglio il mio lavoro.
La seconda componente è la disponibilità, al giorno d’oggi la vita è sempre più frenetica e densa di impegni quindi farsi trovare pronti all’ascolto di esigenze, problemi e necessità è essenziale. Il tempo è in effetti la risorsa più preziosa che abbiamo proprio in ragione della sua scarsità, quindi aiutare il cliente ad ottimizzarlo, a fargliene risparmiare con una buona organizzazione ed efficienza, è percepito come un segno di rispetto.
Il terzo fattore chiave è la competenza, che deve anche tradursi in professionalità e chiarezza espositiva. Secondo le statistiche, il livello di preparazione medio sui temi finanziari non sempre è elevato, per questo riuscire ad informare i miei clienti mettendoli a loro agio è un dovere personale, ancora prima che professionale. Potersi affidare ad un professionista in grado di spiegare in modo efficace strumenti e momenti del mercato è prezioso per molti e dà valore al nostro lavoro. E il bello è che non esiste una standardizzazione, ogni cliente merita ed ha diritto ad una consulenza personalizzata, che sappia metterlo a proprio agio.”
L’evoluzione generazionale della clientela
“I tempi cambiano, ma in tema di consulenza finanziaria rimangono comunque sempre validi molti principi tradizionali, che rimangono preziosi. I clienti con un’età più avanzata tendono a dare un mandato più ampio guardando alla totalità del portafoglio e non al dettaglio. Questo tipo di clientela fornisce essenzialmente input sui propri obiettivi di investimento delegando le scelte operative al consulente. Man mano che l’età diminuisce aumenta la voglia di partecipare, di capire, di entrare nelle logiche ed anche nelle scelte dando un taglio più attivo e personale al rapporto. Entrambi approcci assolutamente legittimi, che vanno assecondati, nel rispetto della sensibilità del singolo.
Un cambiamento inizia ad avvertirsi anche in relazione ai temi della sostenibilità ambientale, certamente più sentito dalle nuove generazioni. Quando percepisco una certa sensibilità su un argomento specifico cerco di mettere le mie competenze a disposizione del cliente per capire come valorizzare risultato finanziario e scelta personale.
Il rilievo della competenza
“Pensando al cambiamento delle abitudini sociali, il ruolo del consulente finanziario a mio modo di vedere è ancora importante. Grazie al digitale, ai social, alla velocità, tendiamo ad essere tutti più impazienti, soprattutto i più giovani sono abituati a ragionare e a confrontarsi in rapidità con il pericolo di trascurare le regole di una corretta gestione del patrimonio. Si vivono aspettative di rendimenti sul brevissimo termine che non rientrano in una strategia ragionata di pianificazione finanziaria e che risultano poco sane perché troppo rischiose, aspetto questo spesso sottovalutato. La nostra funzione è anche quella di guidare, di portare il ragionamento del cliente oltre la logica spot del ‘mordi e fuggi’, più vicina alla scommessa che all’investimento. Assecondare la sensibilità del cliente è doveroso, non lo è lasciarlo cadere nella trappola del guadagno facile.
Una prospettiva di lungo periodo
“I tempi incerti che viviamo rendono necessari dei punti di riferimento, ed esserlo per i miei clienti è la mia ambizione, offrendo competenza e continuità professionale. Io auspico che magari uno dei miei figli possa un domani dare ulteriore continuità allo studio di famiglia, penso sia un elemento di conforto per il cliente sapere che ad una persona di fiducia ne segue un’altra con la medesima cultura, gli stessi valori, cresciuta con la stessa sensibilità. È come legarsi a figure tradizionalmente connesse all’idea di fiducia, come l’avvocato ed il medico. Punti di riferimento, appunto.”