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La Banca 17 novembre 2023

Vincenzo De Marco per WeWealth: lo sviluppo territoriale del Private Banking

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WeWealth ha intervistato Vincenzo De Marco, Direttore Commerciale di Banca Patrimoni Sella, sui temi dello sviluppo territoriale del Private Banking, partendo dallo spunto offerto dalla recente crescita della presenza dell'azienda nel Sud Italia. Di seguito un estratto del dialogo.


Il rilievo del Private Banking territoriale 

«Il tema (...) è quello dei piccoli centri, delle città italiane di provincia. Vi è una tendenza delle banche ad accentrare tutti i servizi nella grande città, in una sede lontana e dislocata. Ciò allontana la percezione dell’importanza del territorio. Del resto non esiste più il direttore di una volta, dotato di facoltà di spesa e di cassa, capace di concedere di credito. Oggi il direttore non è che il referente di una relazione commerciale: i poteri di delibera sono risiedono altrove. Ma i risparmiatori hanno voglia di parlare con una banca che conti sul territorio, al di là dell’area geografica. In provincia, le direzioni generali mancano; e il sud rientra in questo contesto. Banca Patrimoni Sella – pur non essendo una banca sistemica – vuole essere vicina alle persone, al territorio che oggi si sente orfano di una banca di prossimità che conti, capace di essere umana oltre che efficiente. Vale sicuramente per le famiglie più ricche, e in generale per i risparmiatori. Perché oltre al rapporto di fiducia, quando si tratta di gestione patrimoniale, occorre rapidità nelle risposte. Il sud Italia rappresenta per noi una opportunità che si è generata in quegli spazi lasciati liberi da altri».


Il dialogo con i clienti

«(...) Per noi il vissuto conta. Patrimonio più risparmio sono una combinazione magica, ma dietro a quelle sostanze c’è il sacrificio di qualcuno che è stato capace di mettere da parte. Dietro a ogni patrimonio c’è una storia che va rispettata. Oltre all’efficienza – Banca Patrimoni Sella è tecnologicamente molto avanzata – il cliente cerca un professionista capace di ascoltare le sue esigenze, presenti e future, mobiliari e immobiliari e anche collegate al patrimonio artistico, che in Italia è immenso. Siamo sensibili anche al tasto dell’arte, offriamo un servizio di advisory interno».


IL ruolo della tecnologia

«Il tech non deve diventare un’ossessione, la digitalizzazione non deve prevalere sulla sostanza. Il ritmo lo dà il cliente: non deve essere la banca a decidere quando non è più tempo di andare in filiale, quando non è più tempo di avere una carta. La digitalizzazione deve essere un supporto di efficientamento del servizio prestato al cliente, ma non deve “raffreddare” il rapporto con la clientela. La tecnologia consente di aprire in digitale e con firma a distanza un conto corrente, un conto titoli, un Mifid. Ma non si può prescindere dalla parte umana e relazionale. Ecco il motivo per cui apriamo (e continueremo ad aprire, anche nel 2024) filiali sui territori. Il nostro progetto antico – la nostra banca che si presenta come una famiglia – diventa innovazione per il domani. La “tradizione della vicinanza” diventa futuro prossimo».


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