Il pensiero di Tiziana Leone

Interessante il bilancio dell'esperienza di Tiziana Leone, Head del Wealth Management di BPS, che ha rappresentato la Banca nel Convegno organizzato come atto finale dall'Osservatorio, cui BPS ha partecipato per il secondo anno. 

"Come sempre la continuità ha una sua ragion d'essere, e in questo campo più che mai. Il secondo anno di partecipazione di Banca Patrimoni Sella all'Osservatorio è da definirsi senz'altro molto produttiva. Dopo la prima edizione, utile ad orientarsi all'interno della prospettiva di un organo di ricerca, si è consolidato ed affinato il meccanismo di interlocuzione con tutti i referenti, e non possiamo che riconoscere il valore assoluto di profili come quello di Josip Kotlar e Alfredo De Massis, persone di spessore e preparate. L'Osservatorio è diventato un luogo di sinergie professionali importanti. In un contesto del genere si è potuto parlare ad ampio spettro di tematiche che vanno oltre le questioni tecniche, pur fondamentali.

Nel corso del convegno finale, fisiologicamente focalizzato sul principio di salvaguardia del patrimonio, sull'importanza di non lasciare che si disperda nei passaggi generazionali, ho avuto modo di sviluppare un ragionamento sulla centralità del purpose, inteso come somma di principi che sentiamo particolarmente, appartenendo di fatto al DNA della famiglia Sella, legata a 450 anni di storia. Se l'asset allocation è naturalmente molto importante, va considerata però come un 'di cui', complementare ad una somma di fattori valoriali molto più ampio ed articolato. La nostra funzione è proprio quella di far percepire e comprendere agli imprenditori ed alle loro famiglie quanto grande e importante sia l'ambito delle valutazioni da effettuare per preservare davvero il patrimonio".

I risultati della ricerca dell’Osservatorio Family Office

Sono 107 i Single Family Office attivi in Italia, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Family Office promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con la Libera Università di Bolzano. Il crescente numero di eventi di liquidità, 2.365 nel periodo 2013-2022 per un controvalore aggregato di 300 miliardi di euro, mette in luce la sfida dell’ingaggio delle nuove generazioni: in un terzo dei casi, manca l’interesse della “next gen” a proseguire con la gestione dell’attività di famiglia.

Le sfide principali del contesto

I Family Office sono sempre più numerosi, e in un contesto economico di grande incertezza si trovano a dover affrontare sfide complesse, come ripensare la governance familiare e pianificarne la continuità, mettendo al centro la “proprietà responsabile”. In Italia risultano attualmente attivi 107 Single Family Office, oltre a 94 Multi Family Office professionali e 18 organizzazioni di origine bancaria che offrono analoghi servizi strutturati rivolti a più famiglie. Sono questi i dati da cui parte l’analisi dell’Osservatorio Family Office 2023, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro di Family Business Management della Libera Università di Bolzano.

Il panorama della casistica

Circa la metà dei 107 Single Family Office censiti co-esiste con l’impresa famigliare, mentre il 27% deriva da eventi di liquidità. Il 55% rientra nella tipologia Family Portfolio Office, mentre una buona fetta (26%) si configura come Cassaforte di Famiglia. Infine, solo l’11% può essere considerato Family Office Dinastico, a dimostrazione del fatto che in Italia la maggioranza dei Single Family Office è di più recente formazione e di minori dimensioni rispetto ai corrispettivi d’oltreoceano. Si tratta di tipologie molto diverse tra loro, che rispondono in maniera personalizzata alle esigenze delle famiglie imprenditoriali e si distinguono in base al grado di professionalizzazione della famiglia o del Family Office, all’orientamento all’imprenditorialità e alla creazione di valore, e quindi di approcci diversificati all’amministrazione della ricchezza famigliare.