La panoramica 2023
L'attività economica si è indebolita nel primo semestre del 2023. Il prodotto è cresciuto dell'1,4 percento rispetto al corrispondente periodo del 2022, secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) della Banca d'Italia. L'aumento, che è stato quasi completamente registrato nel primo trimestre, è stato peraltro lievemente superiore a quello medio nazionale dell'1,1%.
L'indicatore Ven-ICE, creato dalla Banca d'Italia per valutare la dinamica congiunturale di fondo dell'economia veneta, è entrato in territorio negativo dallo scorso giugno, diminuendo dello 0,2% a settembre. In particolare, il settore manifatturiero ha contribuito alla fase ciclica negativa.
I profili produttivi
La produzione manifatturiera delle imprese con almeno 10 addetti è diminuita nella media rispetto ai primi tre trimestri del 2023, secondo Unioncamere del Veneto. Il calo ha rispecchiato quello degli ordini interni e esteri, che sono stati colpiti dalla debolezza della domanda globale. Secondo il sondaggio autunnale della Banca d'Italia, l'attività industriale è diminuita nei primi nove mesi del 2023. A prezzi correnti, le imprese industriali prefigurerebbero un calo del fatturato per i sei mesi successivi. Le decisioni di investimento dovrebbero essere prese con cautela a causa dell'aumento dell'incertezza e dei costi dei finanziamenti. Il recente aumento delle tensioni geopolitiche nel Vicino Oriente ha provocato un aumento della volatilità sui mercati, che potrebbe avere un impatto sui bilanci delle aziende industriali in termini di spese energetiche.
Nella prima parte del 2023, la crescita del settore delle costruzioni si è notevolmente attenuata dopo circa un anno. Tuttavia, la maggior parte degli operatori prevede di chiudere l'anno con un aumento delle vendite. Nonostante il crescere degli investimenti degli enti territoriali legati alla realizzazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nella prima parte dell'anno in corso, le aspettative per il 2024 sono meno ottimistiche.
Il versante finanziario
Finora, i servizi privati non finanziari non sono stati influenzati eccessivamente dal peggioramento del quadro economico internazionale come l'industria. Casi di aumento e di riduzione si sono bilanciati, e quasi la metà del campione ha mantenuto le vendite a prezzi costanti.
Il comparto turistico
La ripresa del turismo è continuata nei primi otto mesi dell'anno. Le spese dei viaggiatori stranieri in Veneto sono aumentate nel primo semestre del 2022, così come le presenze nelle strutture ricettive.
Consumi e famiglie
Nonostante l'inflazione si sia notevolmente ridotta rispetto al suo picco a fine 2022, le decisioni di spesa delle famiglie continuano an essere influenzate dal rialzo dei prezzi, che diminuisce il loro potere di acquisto.
Il mercato del lavoro
L'occupazione in Veneto è cresciuta in media nel primo semestre del 2023 in modo più marcato rispetto al resto del Paese. L'aumento dell'occupazione è stato accompagnato da un aumento significativo della stabilità delle persone in cerca di lavoro. Tuttavia, i saldi occupazionali sono diminuiti nel secondo e terzo trimestre dell'anno in corso, secondo i dati amministrativi delle comunicazioni obbligatorie riferiti al lavoro dipendente nel settore privato non agricolo.
Il credito
La quota di aziende venete in utile si manterrebbe elevata nel 2023, nonostante i segnali di indebolimento dell'economia e l'aumento dei costi del credito. Nel primo semestre dell'anno, l'indice di liquidità finanziaria è rimasto su livelli elevati nel confronto storico. I prestiti alle imprese sono diminuiti: La debolezza della domanda di credito, causata dal rialzo dei tassi e dal rallentamento dell'economia, e le condizioni di offerta che richiedono maggiore cautela hanno contribuito all'attuale scenario. La flessione dei nuovi mutui per l'acquisto di immobili, che si è associata ad una diminuzione delle vendite, ha causato un calo dei finanziamenti alle famiglie. Nonostante un lieve aumento del tasso di deterioramento dei prestiti alle imprese, la qualità del credito si è mantenuta soddisfacente. I depositi bancari di famiglie e imprese sono diminuiti per la prima volta dopo più di dieci anni di crescita. Tuttavia, sono ancora su livelli storici. A causa dei maggiori rendimenti offerti, gli investimenti in titoli di debito sono aumentati.
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