Il profilo di Matteo Belleri
Citywire ha inserito Matteo Belleri nella Citywire Italia - Top 50, l’annuario che racchiude i profili più influenti del panorama italiano dei fund selector. Matteo Belleri lavora in Banca Patrimoni Sella, dal 2018, quando con l’acquisizione del ramo di wealth management di Schroders in Italia, è entrato a fare parte delle gestioni patrimoniali, unendosi al team multimanager. Dopo una breve esperienza in Banca Esperia, ha iniziato nel 2007 in Schroders Private Banking come fund analyst nel team di gestione, specializzandosi sulla selezione fondi. Si è laureato in Economia e Management dei Mercati Finanziari all’università Bocconi nel 2006 con una tesi sugli hedge fund.
Perché hai scelto questo lavoro?
“Mi piaceva l’idea di poter identificare le migliori capacità gestionali in giro per il mondo e per diverse asset class. Non pensavo sarebbe stato così impegnativo.”
I tassi d‘interesse non smettono di salire e l‘inflazione sta mollando solo poco la sua presa. Cosa deve fare un fund selector per non avere problemi?
“L’andamento dei tassi di interesse e dell’inflazione ha reso difficile la selezione fondi. In questo contesto meglio rimanere concreti, prendendo atto che quando le banche centrali navigano a vista non è terreno facile per la selezione attiva. È quindi possibile aumentare il peso della parte passiva in un orizzonte più tattico dedicando la selezione attiva a strategie dove il focus è di medio lungo periodo.
Per quanto concerne la componente obbligazionaria delle nostre Gpf l’alpha generata è più persistente; la gestione attiva sulla parte governativa, infatti, funziona anche grazie alla possibilità di identificare tratti di curva specifici, piuttosto che identificando strategie inflation linked. Lato rischio credito c’è sufficiente offerta per poter di gestire il beta e la duration delle varie strategie da noi selezionate.”
Ritenete che siamo vicini a una recessione in Europa? Come vi state muovendo?
“L’outlook economico in Europa durante l’estate si è deteriorato con le attività del settore terziario che hanno registrato un brusco calo. Il processo di riduzione dell’inflazione è in corso, ma al momento il target dichiarato dalla Bce è ancora lontano. Non sono esclusi altri rialzi dei tassi e si resta dipendenti dai dati macro per le mosse future.
Sull’azionario europeo abbiamo in ogni caso un posizionamento costruttivo in quanto trattasi di un listino su cui si può facilmente selezionare strategie con stile value: i titoli finanziari, per esempio, godono di ottimi dividend yield e beneficiano di un contesto di tassi positivi.
Sul fronte governativo abbiamo gradualmente aumentato la posizione con l’idea che, se i dati di rallentamento proseguono, la duration tornerà a fornire rendimento positivo e una teorica decorrelazione verso l’azionario.”
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