L’analisi dei mercati di Marco Pelissero per Repubblica Affari&Finanza
Il focus della discussione
Repubblica Affari&Finanza ha dedicato un articolo all’incertezza e la volatilità continuano a dominare i mercati finanziari, con le elezioni americane e il ritorno di Donald Trump sulla scena politica come uno dei principali elementi destabilizzanti. L’andamento dell’inflazione, le possibili politiche monetarie delle banche centrali e il rally dell’oro sono altre variabili che impattano sulle scelte di investimento. La testata ha chiesto un contributo di analisi a Marco Pelissero, Vice Responsabile Gestioni Patrimoniali di Banca Patrimoni Sella, il quale ha constatato come, nonostante il clima di maggiore instabilità, il contesto macroeconomico rimanga positivo. «Stiamo ancora vivendo un momento positivo dal lato macroeconomico. Gli Stati Uniti godono di un’accelerazione della crescita, l’Europa si sta riprendendo, la Cina potrebbe beneficiare delle nuove politiche fiscali. Tutto questo mentre le banche centrali hanno il proposito di continuare ad abbassare i tassi. A livello micro, le aziende godono ancora di buone performance con guidance per il futuro altrettanto buone. Quindi ci sembra che per le azioni il 2025 possa essere ancora un anno positivo, ma i listini non potranno guadagnare come nel 2024».
L’incertezza di Trump e l’effetto sui mercati
L’incognita politica legata al possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca sta avendo un impatto su tutte le asset class. L’annuncio di nuove guerre commerciali e le dichiarazioni shock dell’ex presidente americano contribuiscono a un clima di instabilità che costringe gli investitori a ripensare le proprie strategie.
L’ipotesi più probabile rimane ancora una riduzione dei tassi d’interesse da parte della Fed e della BCE, ma le aspettative sono meno lineari rispetto a qualche mese fa. Il rischio è che i tassi rimangano strutturalmente più alti del previsto, influenzando direttamente il mercato obbligazionario e azionario.
A tal proposito, il mercato azionario europeo continua a scontare un gap di valutazione rispetto agli Stati Uniti, elemento che potrebbe favorirne la crescita nel medio termine, a meno che nuove tensioni commerciali non sconvolgano questo scenario. Per le azioni americane, invece, le valutazioni attuali restano elevate e diversi analisti ipotizzano una possibile correzione.
Il ruolo dell’oro come asset rifugio
In un contesto di incertezza, l’oro continua a rappresentare una delle poche asset class decorrelate dai mercati finanziari, un bene rifugio che ha visto un forte incremento della domanda, con un focus sugli acquisti fisici più che sugli strumenti finanziari collegati alla sua performance.
«Finora – sostiene Pelissero – gli acquisti sono stati più che altro fisici, ovvero sulla materia prima. Gli operatori finanziari sono intervenuti poco attraverso ad esempio gli Etc, i prodotti sintetici con il sottostante oro. Può darsi però che i forti acquisti fisici trascinino anche i flussi finanziari. Noi abbiamo nelle nostre gestioni bilanciate e multiasset una posizione strutturale sul metallo giallo. Del resto, è l’unica asset class decorrelata rispetto ai mercati».