L’economia americana continua a crescere a un ritmo sostenuto con un PIL salito del +3,3% nel quarto trimestre 2023, e con un deflatore sceso al +1,5%

ll mercato dei tassi continua a ipotizzare un taglio per maggio con il 50% di probabilità che venga già effettuato a marzo, ma l’impressione è che la Federal Reserve sia più cauta.

Resa di Ron DeSantis, che ha rinunciato alla corsa alla nomination repubblicana indicando Trump come candidato da votare.

Nikki Haley rimane in corsa ma non sembra proprio avere chances.

La People Bank of China ha tagliato il tasso di riserva obbligatoria di -50 bps, si aggiunge inoltre un pacchetto di sostegno per il mercato azionario, anche se qualche operatore rimane piuttosto scettico sulla effettiva messa a terra dei supporti.

In Germania l’istituto IFO ha tagliato le previsioni di crescita del PIL nel 2024 al +0,7% dal +0,9% previsto a metà dicembre.

In Eurozona il PMI manifatturiero flash di gennaio è salito a 46,6 punti da 44,4, oltre le attese. In calo invece il PMI servizi, che scende a 48,4 punti da 48,8 punti e peggio delle attese.

Per quanto riguarda i Mercati Periferici, continua il vento favorevole sul mercato obbligazionario italiano, con Spread ai minimi da 2 anni, mentre in Francia migliora la fiducia delle famiglie francesi.

Settimana particolarmente positiva per i mercati azionari, con l’MSCI World in salita di +2,20%, mentre anche l’MSCI Emerging Markets si unisce al rialzo con +2,80%.

Positiva anche Wall Street, con il tech che continua a dominare: Dow Jones +1,55%, S&P500 +2,37%, Nasdaq 100 +3,15%. A guidare il mercato sono i servizi di comunicazione, in salita di +4,88%, seguiti dall’Energy che grazie alla salita del petrolio mette a segno +4,66% in settimana.

Perde invece notevole terreno Tesla, dopo una trimestrale deludente

Ottima settimana anche per le borse europee, con: Euro STOXX 600 +1,72%, FTSE 100 +0,95%.

L’Euro STOXX 50 segna un nuovo massimo, in salita di +2,90% in settimana.

Tokyo ferma il rally del Nikkei 225 a -0,59%, mentre le borse cinesi mettono a segno un rally rilevante.

Su base settimanale il CRB guadagna il +2.61% sostenuto da tutti i macro aggregati tranne i metalli preziosi.

L’oro perde lo 0,19%, mentre il petrolio si mantiene grazie a diverse cause geopolitiche ed ad una minore produzione negli Usa.

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