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Consulenza 16 aprile 2024

Il Punto sul Mercato del 15 aprile 2024

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Un’altra delusione sul rapido rientro dell’inflazione negli Stati Uniti, infatti, la dinamica dei prezzi scende meno delle attese e conferma una stabilizzazione su livelli lontani dal 2% target (+3,4% annuo atteso, +3,5% effettivo). L’impatto sui mercati è stato pesante e il rendimento del tasso decennale ha superato il 4,5%. Inoltre, sono drasticamente scese le attese per un taglio dei tassi ufficiali con la data ipotizzata per il primo taglio che slitta a settembre, mentre se ne stimano meno di 2 entro la fine dell’anno (all’inizio dell’anno il mercato scontava tra i sei e i sette tagli)

A sorpresa la Banca Centrale Europea si “smarca” dalla FED e prepara il terreno per un taglio dei tassi. Giovedì, infatti, la presidente Lagarde ha lanciato un messaggio estremamente chiaro riguardo al fatto che la politica monetaria si sta avvicinando ad un punto di svolta. A farne le spese è l’euro che soffre contro quasi tutte le valute, una su tutte il dollaro, e chiude la settimana sotto 1,07. A margine della riunione sono state anche riviste leggermente al ribasso le previsioni di crescita per il PIL dell’area euro per il 2024 (da +0,6% a +0,5%). Per quel che riguarda i dati macro nell’area sorprende al rialzo la produzione industriale in Germania a febbraio, in salita di +2,1% mensile contro il +0,3% atteso. In Giappone il governatore BOJ Kazuo Ueda ha detto che occorre valutare la riduzione dello stimolo monetario, Lo yen, nel frattempo, risente della forza del dollaro, e si porta ai minimi dal 1990. Il rialzo dei rendimenti ha causato variabilità sugli spread dei titoli dei Paesi periferici, con il differenziale BTP-Bund che è tornato in area 140 bps.

Nel DEF approvato dal governo italiano, il Pil 2024 è stato fissato al +1%, dal +1,2% indicato lo scorso autunno, mentre il deficit/Pil è confermato al 4,3%. Confermata in frenata l'inflazione in Francia a marzo, invece aumenta l’inflazione in Spagna nell’ultimo mese. Leggera flessione per il CRB su base settimanale per una debolezza piuttosto diffusa mentre brillano solo i metalli preziosi supportati anche dalla domanda di oro in India e Cina.

Settimana di assestamento per il petrolio sulla notizia di una crescita della domanda nel Q1 inferiore alle aspettative.

Settimana pesante per l’azionario Europeo, gravata da una serie di vendite su tutti i listini (Eurostoxx600 -0.72%). Anche Wall street chiude con un bilancio settimanale negativo (S&P 500 -1.56%)


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