Dati contrastanti quelli pubblicati negli USA questa settimana. L’inflazione fatica a rientrare nei ranghi, ed a gennaio sale più delle attese. La dinamica dei prezzi rimane sostenuta in maniera abbastanza sorprendente nelle spese per la casa, comprensive degli affitti, il cui costo raggiunge la variazione massima da 9 mesi. In generale la categoria dei servizi, anche al netto degli alloggi, continua a dare segnali di ripresa.

Lato politica monetaria, il Presidente della BCE Lagarde, in audizione al Parlamento, ha detto che “l'ultima cosa che voglio è che la Bce assuma decisioni avventate sul taglio dei tassi per poi vedere rimbalzare l'inflazione e dover tornare indietro, a questo ha aggiunto che la Bce “ridurrà il suo bilancio nei prossimi anni” ma “manterrà un portafoglio obbligazionario insieme a operazioni di prestito nell'ambito di un nuovo quadro di riferimento che sarà presto utilizzato”. Un discorso non apprezzato dai mercati obbligazionari che vedono quindi salire i rendimenti anche in scia ai mercati Usa; il decennale chiude poco lontano dal 2,4%.

Buona domanda e rendimenti misti per gli 8,5 mld complessivi dei titoli di stato assegnati dal Tesoro. Nonostante l’iniziale rialzo dei rendimenti l’ampio collocamento in asta, i titoli di Stato italiani continuano a trovare supporto con lo spread BTP-Bund sceso ieri sotto i 150bp. La quota del debito in Banca d'Italia a dicembre è intanto diminuita con vita media residua stabile a 7,8 anni.

Archiviano una settimana positiva gli indici europei. In rosso invece il bilancio settimanale di Wall Street con l’eccezione del Russell 2000. La borsa americana oggi resterà chiusa per festività.

In forte calo Hong Kong, nonostante i guadagni di Shanghai e Shenzhen, che hanno riaperto oggi dopo oltre una settimana di pausa.

Leggera contrazione per l’indice CRB nelle ultime 5 sedute, che lo porta ad una performance ytd del +2,8%. In calo l’oro del -1,6%, condizionato da aspettative di un taglio dei tassi della Fed più in là nel tempo.

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