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Sostenibilità 29 marzo 2023

[Trend] Desalinizzazione: un indotto da 25 miliardi entro il 2032

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Il report sul mercato delle attrezzature

Future Market Insights (FMI) ha pubblicato una nuova ricerca che prevede che il mercato delle apparecchiature per la desalinizzazione dell'acqua raggiungerà un valore di 25 miliardi di dollari entro la fine del 2032. Il mercato globale delle attrezzature per la desalinizzazione dell'acqua sta registrando una crescita significativa al momento, con vendite che dovrebbero mantenere un CAGR del 9% nel periodo di previsione 2022-2032. Una stima legata alla valutazione del crescente valore strategico di questo tipo di soluzione strategica per risolvere il crescente problema della scarsità di acqua potabile in tutto il mondo.


Le tecnologie e la loro funzione

Le apparecchiature per la desalinizzazione dell'acqua comprendono dispositivi industriali che purificano l'acqua salmastra, l'acqua di mare o l'acqua da qualsiasi altra fonte. Il processo di desalinizzazione facilita la separazione di sali e minerali dalle fonti d'acqua, comprese acque reflue, pozzi, mangimi industriali e altri. L'acqua viene convertita in acqua potabile o acqua dolce durante questo processo, rendendo le attrezzature per la desalinizzazione dell'acqua uno strumento popolare in vari settori come petrolio e gas, miniere, chimica, agricoltura e ambienti municipali.


L’evoluzione del contesto

L’analisi osserva che ci sono tre fattori principali che contribuiscono alla crescita del mercato delle apparecchiature per la desalinizzazione dell'acqua: rapida crescita della popolazione, aumento della domanda di acqua e problemi del ciclo dell'acqua che ne causano la scarsità.

Inoltre, la rapida industrializzazione ha causato un aumento della quantità di acqua utilizzata in una serie di industrie chiave del panorama produttivo, generando una maggiore domanda di macchinari per la desalinizzazione dell'acqua in vari settori verticali.

La ricerca rileva inoltre che, poiché le riserve di acqua dolce potabile nelle aree aride sono esaurite, vi è una maggiore domanda di trattamento dell'acqua, in particolare per la desalinizzazione.

I risultati raccontano anche che l'integrazione della tecnologia digitale negli impianti di desalinizzazione amplierà le possibilità del mercato, un trend alimentato anche dall'adozione di normative governative sempre più rigide sugli impianti di produzione che rilasciano acque reflue, secondo una tendenza di policy in via di consolidamento a livello globale.

Si rileva inoltre che il Medio Oriente e l'Africa sono le regioni che dovrebbero detenere la maggior parte della quota di mercato durante il periodo di previsione, ma si prevede che la domanda di apparecchiature per la desalinizzazione dell'acqua crescerà più rapidamente nell'Estremo oriente.


L’esempio dell’Algeria

Per garantire la propria sicurezza idrica, l'Algeria fa affidamento da diversi anni sulla desalinizzazione dell'acqua di mare. Il governo ha appena creato una nuova agenzia indipendente nel paese. Tra le missioni della nuova struttura, il rafforzamento delle capacità di produzione di acqua per il consumo.

L'agenzia, che intende essere indipendente, proseguirà l'attuazione di questa strategia nazionale, la cui ambizione è coprire il 60% del fabbisogno di acqua potabile dell'Algeria dalla desalinizzazione dell'acqua di mare entro il 2030.

La nuova agenzia supervisionerà il completamento, il funzionamento e la manutenzione degli impianti di desalinizzazione dell'acqua di mare in costruzione nel paese nordafricano, nonché delle relative strutture e attrezzature. La società algerina realizzerà inoltre tutti gli studi e le analisi relative ai nuovi progetti di desalinizzazione nel Paese e coordinerà la loro implementazione fino al processo di distribuzione da parte di agenzie dedicate.


L’impegno della European Bank in Egitto

L’area nordafricana è una delle regioni maggiormente interessate al fenomeno della carenza di acqua dolce, con rischi importanti anche a livello geopolitico, essendo tale elemento un possibile ulteriore motore di flussi migratori. In questo senso è significativo l’intervento della European Bank for Reconstruction and Development (EBRD), che in collaborazione con l’International Finance Corporation (IFC) sta collaborando con il Fondo sovrano egiziano per gli investimenti e lo sviluppo (TSFE) e il governo in modo tale da contribuire alla realizzazione di ben quattro impianti dedicati alla desalinizzazione dell’acqua marina. Una misura essenziale per garantire la sicurezza idrica di un Paese che vive una tensione alla resilienza per risolvere il problema, con l’obiettivo di raggiungere una capacità di desalinizzazione totale di 8,8 milioni di m3/giorno entro il 2050.


L’approccio strategico israeliano

Oggi Israele produce circa il 20% in più di acqua di quanta ne abbia bisogno. Negli ultimi anni il paese ha compiuto progressi sorprendenti nella gestione di tale bene primario, in particolare per quanto riguarda le risorse idriche non convenzionali – come la desalinizzazione e l'acqua recuperata – che forniscono circa la metà delle sue riserve.

La principale fonte d'acqua naturale di Israele ha origine nel fiume Giordano superiore, che scorre a sud nel più grande lago d'acqua dolce del paese, il Kinneret (Mare di Galilea), sfocia nel fiume Giordano inferiore e si snoda attraverso la Valle del Giordano nel Mar Morto.

Mekorot (che significa "fonti" in ebraico) - la compagnia idrica nazionale di proprietà statale - fornisce a Israele oltre l'80% della sua acqua potabile e il 70% delle sue riserve idriche, gestendo una rete che attraversa il paese chiamata National Water Carrier. Trasporta l'acqua dal Kinneret al deserto del Negev settentrionale attraverso canali, tubi e tunnel, andando a risolvere i problemi di scarsità naturali di quella zona. La dimostrazione di come un approccio strategico legato ad investimenti mirati possa effettivamente influire anche su problemi sistemici indotti dal cambiamento climatico.