La panoramica 2023
L'economia della regione Lombardia – secondo la disamina di Banca d’Italia – ha rallentato nel 2023, principalmente a causa del ristagno della produzione industriale. Per il primo semestre, le stime dell'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) della Banca d'Italia stimano un aumento del prodotto dell'1,3 percento (3,1% nel 2022), e la crescita annua si attesterebbe allo 0,6% (lievemente inferiore allo 0,7% riferito al livello nazionale). L'indicatore Regiocoin-Lombardia si è stabilizzato dopo aver anticipato una diminuzione della congiuntura già nella seconda metà del 2022.
L'impatto delle dinamiche dei prezzi
L'inflazione al consumo è diminuita lentamente, ma è ancora alta: L'indice dei prezzi per l'intera collettività lombarda è sceso al 5,3% a settembre da un 11,0% relativo a dicembre 2022. La decelerazione è stata principalmente causata dal calo delle quotazioni internazionali dei beni energetici, che ha frenato la dinamica dei prezzi dei servizi abitativi e, in misura minore, dal rallentamento dei prezzi dei beni alimentari.
Il tessuto industriale e imprenditoriale
A causa della debolezza della domanda interna ed estera, l'attività dell'industria ha registrato un rallentamento significativo. Secondo un'indagine della Banca d'Italia condotta tra settembre e ottobre 2023, la crescita del fatturato delle imprese nei primi nove mesi dell'anno è stata debole, nonostante i problemi legati ai costi dell'energia e all'approvvigionamento di materie prime e prodotti intermedi. Le aziende hanno affermato che la spesa per investimenti è diminuita nel 2023 e rimarrà stabile fino al 2024. Le previsioni per il settore delle costruzioni a breve termine sono ancora positive. Anche se in misura inferiore ai due anni precedenti, la crescita dei servizi privati non finanziari è continuata. L'industria dell'alloggio e della ristorazione è stata tra le più dinamiche e ha beneficiato di un aumento significativo della spesa turistica.
I profitti delle aziende lombarde sono stati sostenuti dalla graduale riduzione delle difficoltà di approvvigionamento e dall'aumento dei prezzi di vendita.
I flussi del credito
Da aprile, i prestiti al settore produttivo sono diminuiti a causa della diminuzione della domanda e delle politiche di offerta più restrittive. I tassi di insolvenza registrati dalle banche sui finanziamenti alle imprese sono rimasti su valori storicamente contenuti, nonostante il rallentamento ciclico e il rialzo del costo del credito.
Il settore del lavoro
Il mercato del lavoro si è mantenuto su livelli positivi. Il numero di persone occupate è aumentato, in particolare nelle posizioni a tempo indeterminato, e il tasso di disoccupazione è sceso sotto quello del 2019. Tuttavia, la partecipazione non è ancora completamente tornata ai livelli pre-pandemici. Le indagini mostrano che le retribuzioni orarie di entità contenuta sono aumentate.
Consumi e famiglie
I consumi hanno seguitato a crescere, ma rispetto al 2022 hanno subito una brusca frenata a causa degli effetti dell'inflazione sul potere d'acquisto delle famiglie. L'espansione dei prestiti alle famiglie ha gradualmente rallentato nel primo semestre dell'anno prima di arrestarsi nei mesi estivi. La riduzione ha coinvolto principalmente i mutui per l'acquisto di immobili, a causa del calo delle transazioni immobiliari. La riduzione della domanda di nuovi mutui è stata accompagnata da politiche di offerta più prudenti delle banche. Invece, il credito al consumo ha continuato a crescere in misura simile a quella registrata nel 2022.
Il PNRR
Continuano le attività relative all'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con la messa a bando di circa il 37% delle risorse necessarie per le gare di appalto in Lombardia. Finora, i soggetti pubblici hanno ricevuto circa 13,8 miliardi di euro dal PNRR e dal Piano Nazionale Complementare (PNC) per interventi nella regione.
Puoi leggere il report completo scaricandolo QUI.