Il focus delle ultime sedute è stato ancora sulle crisi bancarie, ma all’insegna del ridimensionamento dei timori di un contagio. Dai dati è emerso che le banche americane hanno ridotto leggermente i prelievi dalle linee di emergenza della Fed, segno che la crisi della liquidità cerca di stabilizzarsi. Hanno parlato alcuni membri Fed, ma non sono uscite particolari novità, anche se sono emerse preoccupazioni per eventuali ripercussioni sul credito.
Dall'altra parte dell'oceano, il terminal rate Euro al 3,5% prevede due rialzi da +25 bps e una bassa probabilità di un 3° entro settembre, per poi prendere in considerazione la possibilità di un taglio da -25 bps nel Q1 2024.
Nel Bollettino economico la BCE ha affermato che i rischi lato crescita "sono orientati al ribasso", ma ha rivisto al rialzo di +0,5% le stime sul Pil, che nel 2023 dovrebbe calare al +1% dal +3,6% del 2022.
Il Tesoro ha collocato il Btp a 2, 5 e 10 anni e con tassi in calo rispetto alle precedenti emissioni. Il Btp decennale chiude la settimana in crescita al 4.14% e spread a 182 bps.
Lato mercati azionari, L'Europa riprende la guida dei rialzi sui listini con il Ftse Mib che svetta in settimana con un +4,7%, seguito dal Dax a +4,5%. Fari puntati ancora sulle banche, in particolare dopo che il Procuratore svizzero ha aperto un'indagine sull'acquisizione Ubs-Credit Suisse. Indietro i listini Usa dove questa volta è l'S&P 500 a guidare con un +3,4% seguito dal +3,2% del Nasdaq.
Anche l’indice CRB tira un sospiro di sollievo e guadagna il +2.56%; il rimbalzo riguarda anche i prodotti agricoli, mentre l’oro resta invariato perché lo scenario sembra meno funesto e per il netto rialzo del tasso a due 2 anni amricano.
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