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Consulenza 27 marzo 2023

Il Punto sul Mercato del 27 marzo 2023

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La settimana si è aperta con l’azzeramento integrale del valore di tutte le obbligazioni subordinate AT1 di Credit Suisse per circa 16 mld, la decisione per certi versi si può definire sorprendente visto che è avenuta senza che vi sia stato l’azzeramento del valore delle azioni. La decisione è stata possibile grazie ad una regolamentazione molto peculiare e legata alla normativa svizzera tant’è che i regolatori europei ed inglesi si sono affrettati a sottolineare che questo in Europa non potrebbe avvenire.


In questo contesto si è inserita la decisione della Fed di alzare i tassi di 0,25% una mossa ormai scontata dal mercato. Nella conferenza stampa si è evidenziato come sia possibile che le vicissitudini del sistema bancario americano possano portare ad una stretta del credito inattesa ma difficile da quantificare ora. In questo senso i futuri rialzi dei tassi della Fed saranno molto più determinati dai dati su crescita e inflazione, tema ancora molto caldo.


Dopo l’intervento di domenica per evitare il fallimento di Credit Suisse, i rendimenti obbligazionari hanno visto una correzione verso l’alto nella prima parte della settimana, per poi tornare a calare con il mercato che ritiene sempre più probabile una pausa nel tightening. Sul finire della settimana però il riaffacciarsi di timori sulla solidità di Deutsche Bank ha influenzato anche lo spread BTP-Bund che chiude in area 195 bps, dopo che i giorni scorsi era ritornato a 185 bps.


Cresce la volatilità sui listini azionari ai massimi da quasi un anno, ma le borse chiudono la settimana positive ridimensionando i guadagni nel finale. Gli Emergenti guidano i rialzi con un +2,1% settimanale, bene anche il Nasdaq 100 con un +2% .In Europa il Ftse Mib archivia un +1,5% e il Dax un +1,3%.


Il CRB chiude leggermente positivo le ultime 5 sedute, con dinamiche contrapposte nelle sue componenti. Ancora in rialzo i metalli preziosi sostenuti dalle incertezze alimentate dalle crisi bancarie. In netto rialzo anche i metalli di base. Il petrolio è riuscito a chiudere in positivo fra le incertezze per una recessione tecnica negli Usa nel 2023 e accumuli di scorte in Cina, nonostante sia in corso la ripresa dei consumi. Fra i prodotti agricoli segnaliamo le prese di profitto di frumento e soia sui dati settimanali dell’export mentre il caffè accusa il colpo del balzo delle esportazioni dell’Uganda.


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